Come sappiamo Google è molto attenta al tema caldo dello spam. Negli anni ha tentanto (e continua a farlo) di migliorare i propri algoritmi per colpire i “furbetti” che vogliono scalare le serp del motore di ricerca applicando tecniche seo definite black hat che non fanno altro che alterare i risultati dei motori di ricerca.
L’obiettivo di Google è proprio quello di sconfiggere lo spam al fine di poter offrire al pubblico dei risultati di qualità e non “sporcati” da azioni esterne.
E’ notizia di qualche minuto fa che Google ha preso di mira i link innaturali proveninenti dall’Italia.
Lo spam italiano è stato preso di mira assieme a quello spagnolo e dopo gli annunci relativi a Polonia e Germania.
L’obiettivo è quello di penalizzare tutti quei siti (e relativi seo) che in modo molto aggressivo e deliberatamente violavano le linee guida di google.
Tutto è partito da un tweet di Matt Cutts (http://goo.gl/90Aqkx).
Ma quali link sono considerati nocivi da Google ?
Google guarda attentamente tutti quei link che (giustamente) puntano al tuo sito web penalizzando categoricamente tutto ciò che riguarda principalmente schemi di link e acquisto di link tramite guest blogging o article marketing su siti web paralleli.
Il messaggio di Cutts mira a ricordare a tutto il mondo web di rispettare le linee guida di Google e di non avvalersi di link artificiali a pagamento per migliorare il posizionamento del proprio sito web.
Cutts continua illustrando (e postando) un esempio di articolo fittizio che per Google è da definirsi spammoso e frutto di articoli della tipologia “linking a pagamento”.
Nell’esempio che riportiamo fedelmente in effetti Cutts mostra un contenuto trovato sul web altamente e artificiosamente ottimizzato con l’obiettivo di creare dei contenuti per poi creare dei backlink (spammosi per Google) che passano PageRank al fine di influenzare i risultati dei motori di ricerca.
Google ricorda inoltre come questi link derivanti da questo tipo di strategie (guest blogging o article marketing) siano molte volte considerati come non organici.
Cutts, riferendosi sempre alle linee guida di google, oltre agli articoli, fa riferimento anche ai widget scaricabili o un frammento di codice incorporabile, inseriti dai proprietari dei siti con il solo scopo di manipolare il posizionamento di un sito. Tutto questo andando contro le istruzioni per i webmaster fornite da google.
Il consiglio di Cutts è quello di avviare una revisione del proprio profilo di linking del proprio sito in modo da assicurarsi che sia conforme alle linee guida di Google.
Nell’articolo inoltre si sottolinea il fatto che, nonostante i grandi investimenti e sforzi di Google per migliorare sempre più gli algoritmi che valutano costantemente la qualità della ricerca, Google stessa si riserva di effettuare interventi e azioni manuali su siti che utilizzano tecniche di spam, applicando per esempio una retrocessione in serp oppure una completa rimozione del sito web dai risultati del motore di ricerca.