Tecniche SEO: come si fa la link building, cosa funziona e cosa è pericoloso

guida seo link building

I link sono sempre stati un fattore importante per la SEO e da sempre hanno costituito la spina dorsale di tutte le campagne di ottimizzazione onsite e offiste di un sito web.

Qualcosa però è cambiato dopo l’algoritmo di Google Penguin nell’aprile del 2012 dove si è passati dalla quantità alla qualità. Naturalmente a Penguin del 2012 si sono susseguiti altri aggiornamenti dell’algoritmo di Google che ha fortemente colpito parecchi siti che sono stati penalizzati in serp.

Con l’avvento di Penguin molti “trucchetti” utilizzanti da aspiranti esperti SEO, che di fatto permettevano di risparmiare del tempo (e quindi denaro), non portano più alcun risultato o addirittura rischiano di incorrere in una penalizzazione dei siti web.

Fondamentalmente è cambiato da allora ed è in continua evoluzione l’approccio alla link building e il profilo dei link ai siti web. Ecco quindi che il modo di operare dei link builder si è dovuto allineare alle “nuove regole di Google”.

La link building (link popularity) è ancora l’aspetto determinante per il posizionamento dei siti web ai primi posti su Google e sugli altri motori di ricerca. Ecco che diventa importantissimo capire come fare link building, cosa funziona, cosa no e cosa è pericoloso. L’obiettivo è di posizionare siti internet senza essere penalizzati dagli algoritmi di Google e senza violarne le regole e le linee guida.

E’ compito del consulente seo quello di studiare attentamente il settore del sito da posizionare e valutare, proprio tramite la propria consulenza seo quale sia la migliore strategia da mettere in campo.

link building di qualita

Ecco alcuni dei principali motivi per i quali Penguin può aver penalizzato il vostro sito:

  • Link da siti di scarsa qualità. Sono visti da Google come link spam che portano alle penalizzazioni, causando un calo del ranking del vostro sito.
  • Sovraottimizzazione dei link. I siti penalizzati da Google avevano oltre il 60% dei link in entrata con la parola chiave target come anchor text.
  • Link da siti non pertinenti. La “Latent Semantic Indexing” di Google che decide la nicchia del dominio ha una rilevanza molto maggiore.

Di seguito voglio elencare alcuni consigli utili da tenere a mente durante la creazione di backlink per i siti web dei tuoi clienti. C’era un tempo in cui un sito web si poteva posizionare tranquillamente nelle prime posizioni di Google semplicemente grazie alla enorme quantità di link ottenuti dai più svariati siti web. Più ne avevi, più ti posizionavi in alto.

Quei giorni sono ormai lontani e le campagne di link building dovrebbero concentrarsi sulla qualità e non la quantità. Gli spammer esistono ancora e sono duri a morire ma Google Penguin ha dato loro una bella mazzata con penalizzazioni anche pesanti.

I link scadenti di solito sono quelli che si ottengono con uno sforzo minimo come quelli ottenuti da directory e dai commenti spam dai blog. E’ anche vero che queste penalizzazioni non sono state uguali e per tutti i settori commerciali.

Inserire il link nelle directory non deve essere guardato come il male assoluto, lo fanno tutti e continua a funzionare, ma il male assoluto è inserire link “solamente nelle directory”. La bravura di un SEO si misura anche dalla sua fantasia e tenacia nel cercare il sito giusto dove inserire anche un solo link ma di alto livello. Diciamo quel link che permette di fare il salto di qualità.

Il bravo link builder è quello che sfrutta la quantità e la qualità. E’ quello che impegna ore a commentare su un forum di Yoga (a tema con il suo sito web) con alto page rank e altissimo trust, fino a quando finalmente il forum gli sblocca la firma dove è possibile inserire un link follow per posizionare una pagina.

I link di alta qualità non crescono sugli alberi, sono dannatamente difficili da trovare e ci vuole una notevole quantità di energia e tempo. Diciamo che è come costruire le relazioni durante la propria vita.

Si cerca sempre di creare relazioni con persone che abbiano più o meno lo stesso carattere e abitudini. Difficilmente un’amicizia tra uno che passa tutti i sabato in discoteca e uno che vuole uscire la domenica mattina presto potrà durare a lungo.

Lo stesso pensiero dovremmo averlo quando andiamo a costruire la nostra rete di link, questi dovranno essere forti, duraturi nel tempo e sinceri. Quindi creare link si può equiparare alla conoscenza e amicizia tra persone che insieme fanno rete.

Il contenuto è ancora il Re, ma non fraintendetemi, non voglio parlare di contenuti, ma se vogliamo ricevere link naturali o similari, dobbiamo per forza scrivere e se nessuno ci condivide o linka lo stesso, andiamo a scrivere a casa degli altri.

Pochissimo tempo fa, questo a dimostrare che la SEO non è morta ma in evoluzione, si poteva scrivere ovunque un comunicato stampa o un article marketing. Nascevano ogni giorno siti dove si poteva essere ospitati e dove si poteva scrivere la qualunque.

Purtroppo, gli spammer, gli stessi che vendevano e vendono ancora link al kilo, hanno invaso questi siti per dare vita a dei contenuti di merda, non fuffa, ma veri e propri escrementi da 400 caratteri. Spesso venivano tradotti articoli dai blog americani con google traslator e copiati nei siti per trovare il link con l’ancora giusta.

le tecniche di link buildingIl vero link builder, quello che perde tempo a cercare con il lanternino il blog adatto, scrive o si fa scrivere un post degno e lo presenta al blogger. Un guest post aiuta tutti e due. Il blogger a popolare il proprio sito, il link builder a ottenere un link.

Prima di scrivere un articolo per poi andarlo a proporre come guest post, si deve conoscere perfettamente il blog di destinazione. Si potrebbe rischiare di incappare in un blog all’apparenza pulito che invece potrebbe nascondere degli scheletri nell’armadio.

Il SEO a questo punto si trasforma in un investigatore e sonda il terreno prima di proporsi.

Il page rank, quel valore tanto obsoleto quanto desiderato (tra l’altro alla data di pubblicazione del presente articolo non viene aggiornato da Google da oltre 1 anno e mezzo), non è più il metro di misura per determinare il punteggio di un sito web, a scapito di valori come domain authority e page authority.

Bisogna anche scoprire l’autorità del dominio che si basa su tre fattori:

L’età del dominio è un indicatore di fiducia perché dimostra ai motori di ricerca che il sito ha è longevo. Se il proprietario del dominio ha mantenuto la registrazione in modo coerente e ha generato un aumento del traffico nel corso del tempo, i motori di ricerca lo reputano una fonte attendibile.

La popolarità del dominio viene misurata in base ai link in entrata provenienti da siti di alta qualità. I link in entrata verso un dominio è il segnale che quel sito contiene informazioni utili e che vale la pena di condividere. È per questo che una campagna di link building dal “cappello bianco” ha più valore di 10.000 link comprati al kilo.

La dimensione di un sito contribuisce a conferire autorità al dominio. Questo non vuol dire che un sito di mille pagine di “fuffa” valga più di 5 pagine di Wikipedia, ma un sito con mille pagine di contenuti informativi e utili assume un valore notevole per gli occhi di Google.

È molto importante produrre contenuti unici e di valore per creare una link building e imparare a scrivere per me è essenziale nel dopo Penguin.

L’autorevolezza dell’autore è diventata fondamentale e con l’athor rank Google ha fatto le mosse giuste in tutti i sensi.

Automaticamente ha fatto link building verso il proprio dominio come descritto in questo bel post, e in più ha giocato sull’ego della persona che ci pensa due volte prima di mettere online del contenuto. Se ci si mette la faccia si scrivono contenuti di alta qualità.

Il bravo link builder deve essere anche un bravo barman. I suoi cocktail devono essere buoni, divertenti, alcolici ma non troppo.

Devono rendere felici ma non ubriachi. I collegamenti che il link builder andrà a produrre dovranno:

  • Provenire da fonti diverse
  • Con ancore diverse
  • Essere un misto di follow e no-follow
  • Contenere citazioni locali
  • Contenere il brand
  • Sembrare naturali

Tecniche di link building: cosa fare e cosa evitare perchè pericoloso

Puntare sempre a link di qualità che siano diversificati e naturali (nofollow/dofollow, video, immagini, testuali, domini diversi, etc).

Tra le tecniche di link building ancora oggi efficaci ed utili per il posizionamento ci sono:

link building cosa fareLink da guest post di qualità;

link building cosa fareLink da directory di qualità;

link building cosa fareLink da contenuti multimediali (video, app, plugin);

link building cosa fareLink da commenti pertinenti su blog;

link building cosa fareLink su forum di qualità e pertinenti;

link building cosa fareLink da sponsorizzazioni;

link building cosa fareLink sociali.

Da evitare assolutamente invece:

link building negativaNetwork di link;

link building negativaArticle marketing spammoso;

link building negativaLink a pagamento;

link building negativaScambio link;

link building negativaTutto lo spam in generale.

Fare link building rimane quindi un fattore fondamentale, ma siccome la SEO non è una scienza perfetta, il tutto va preso cone le pinze, perché ogni serp ( search result page) vive di regole fatte ad hoc per la nicchia di persone che la seguono perché la gente segue i trend con modi di fare differenti.

Tuttavia sono sempre del parere che i link migliori siano quelli ottenuti naturalmente attraverso la stesura di ottimi contenuti. Al cliente non importa da dove proviene un link, a lui interessa essere in prima pagina di Google e basta.

Però quando la pagina di un sito che curi, viene linkato da un sito ministeriale, significa che quello che hai scritto è veramente il top e quel link vale 10.000 link venduti al chilo.

La SEO è arte e creatività pura, maggiori saranno le vostre belle idee in testa e più vi avvicinerete alle prime posizioni su Google. Di contro più forzi la mano e maggiore sarà la probabilità di cadere in penalizzazione.

In conclusione, la link building rimane una delle attività più importanti nell’economia di gestione di un sito web e del suo posizionamento nella serp di Google e sugli altri motori di ricerca minori. Ogni attività va fatta bene, con cura e costanza, considerando il tutto una vera e propria missione per se stessi e per gli utenti, che dovranno essere nel complesso aiutati a trovare il nostro sito web tra migliaia di altri presenti nei risultati del motore di ricerca, molto spesso meno autorevoli, completi e importanti del nostro sito.

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